martes, junio 06, 2006

Carta presentada al Consejo de Monumentos Nacionales.

Lea esta interesante carta presentada por un grupo de Ex-Alumnos al Consejo de Monumentos Nacionales.

Valparaíso, 26 de mayo de 2006

Señor
Jorge Inostroza
Secretario Consejo de Monumentos Nacionales.
Presente.

Me dirijo a ud con el fin de solicitarle que presente al Consejo de Monumentos Nacionales la postulación del edificio principal de la Scuola Italiana de Valparaíso “Arturo Dell’Oro” con el fin de que sea declarado Monumento Nacional.
Además, le solicitamos respetuosamente que plantee al Consejo la necesidad de resguardar la integridad del monumento A i Caduti (A los caídos) que actualmente se encuentra en el patio de dicho establecimiento. Se trata de una obra donada a la ciudad de Valparaíso, que estuvo emplazada en el atrio del Colegio Salesianos de Valparaíso y que por motivos de seguridad, durante la reconstrucción del templo, fue trasladado a la Scuola Italiana, sin que dicha institución tenga participación en la propiedad del bien mencionado. Esto, debido a la inminente y anunciada venta del centro educacional y su traslado al sector de Bosques de Montemar y la también anunciada construcción de un centro comercial en el lugar que es ocupado por el colegio.
Como fundamentos de la presentación puedo decirle, que:
El edificio de la Scuola Italiana de Valparaíso es obra del arquitecto don David Cuneo Monteverde, quien se inspiró en las tendencias arquitectónicas de la Italia del momento; se trata de un edificio soberbio, de porte monumental, pese a sus cuatro pisos; la arquitectura de la Scuola viene a ser una metáfora de las edificaciones públicas de la Italia del ‘39, que combina el modernismo con la monumentalidad clasicista de la Roma Imperial, siendo uno de los edificios artísticamente más valiosos del sector Almendral, donde se han educado generaciones de porteños, tanto de origen peninsular como de otras ascendencias.
Reitero que se trata es una obra arquitectónica singular, la única en Chile que está inspirada en la arquitectura moderna o la nueva arquitectura italiana, con abierta influencia de Giuseppe Terragni, gran admirador de Le Corbusier, preocupado por los problemas formales y tradicionalistas. Si analizamos la Scuola, vemos que se trata de una obra de planta rectangular, con un patio en su interior para las actividades formales que asemeja a los cortiles los de los palacios renacentistas del siglo XVI; su fachada combina de manera ejemplar la modernidad, lo recto, sin elementos decorativos superfluos, sólo esculpido en el frontis el lema “Scuola Italiana MCMXL” y el año de su construcción El clasicismo se refleja en el juego de columnas estereotipadas creando un corta vista armonioso. La arquitectura nova Italiana sigue el proyecto de Marinetti, quien le induce a hacer suyos algunos principios futuristas, cuestión que se refleja en el ritmo de la gramática constructiva del inmueble en comento. La arquitectura refleja signos de poder, y para el efecto, se ocupa el diseño monumental, líneas rectas y la decoración imperial con el águila, en la estructura metálica de la fachada.
Esta presentación la realizo a mi nombre, pero represento a un grupo de casi treinta personas (que de ser necesario pueden firmar la presentación), habitantes de Valparaíso, alumnos y ex alumnos de la Scuola Italiana que no quieren verse privados del patrimonio tangible e intangible que significa el edificio y el recinto de la Scuola Italiana Valparaíso “Arturo Dell’Oro”.

2 comentarios:

SALVA LA SCVOLA dijo...

Non so quando questo email arrivera a destinazione, l’importante e che arrivi. Chi sono non ha nessuna importanza pero di sicuro e che sono un italiano che vive in Chile,il mio nome e Vincenzo Cafaro ed ho 2 bambime una di 8 anni e l’altra di 5 che frequentano la scuola italiana di Valparaíso. Sfortunatamente io lavoro fuori dal Chile e vedo le bambine e mia moglie ogni 4 mesi per 8 settimane, quindi essendo mia moglie del chile e non avendo usi e costumi Della bella Italia iscrissi le bambine alla famosísima scuola Arturo delloro di valparaiso.Quando 4 anni fa la Raffaella (bambina piu grande)fu iscritta alla scuola e avendo fatto tutti i requisiti richesti superandoli senza nessun problema inaspettatamente ci dissero che non era stata selezionata per frequentare la scuola senza darci nessun motivo valido. Poi dopo aver affrontato in una disputa amichevole il rettore mi disse che chi non accetto la bambina era stato il comitato della scuola e lui non aveva niente a che fare con tutto questo. Alla fine dopo aver litigato verbalmente con il rettore dicendogli che avrei sperperato tutti i soldi che avevo ed inoltre che avrei fatto ricorso alla ambasciata d’italia in Santiago la bambina fu accettata, Da premettere che io vivo in chile solo da 8 anni e non essendo chileno voglio che le mie figlie apprendano la cultura Italiana,la lingua e sopratutto la mentalita.Ora sismo ad un bivio dove la scuola di Valparaíso forse non ci sara piu perche la spostano al BOSQUE DE MONTEMAR, ed in questo io non sono d’accordo perche quando la scuola naque fu per il duro lavoro degli italiani che immigrarono a Valparaíso provvedendo ai loro figli la bellissima Italia costruendo con il sudore un edificio situato al centro di Valparaíso.E una cosa illogica pensare che in una struttura che ha per 60 anni creato studenti che ora sono professori, dottori.avvocati e illustri uomini d’affari venga volgarmente abbattuta per costruire un supermercado. Di sicuro coloro fanno parte della dirigenza o presidenza della scuola dovranno farsi un esame di coscienza, in Italia nella stessa classe studiano insieme il figlio del dottore ,il figlio dell’avvocato e anche il figlio del contadino, questo per far vedere che nonostante che paghiamo una determinata cifra ( questo non succedeva quando costruirono la scuola perche allora era italiana e ora solo a scopo di interesse) stanno cercando di toglierci anche la storia della scuola.Cambiare la scuola di Valparaíso per il BOSQUE DE MONTEMAR sarebbe come cambiare il Vaticano da Roma per un paese Arabo. Se voi del comitato della scuola avete ancora un po di amor patriottico dell’Italia, lasciate la scuola dove e nata.

In fede

VINCENZO CAFARO

1 oriente 87 departamento 22

Viña del mar

enzocafaro@hotmail.com

SALVA LA SCVOLA dijo...

Oggi è 2 giugno e come si celebra il giorno dell’Unità di Italia ho voluto rivolgermi ai cileni-italiani che formano la comunità della Scuola Italiana di Valparaiso Arturo dell’Oro. In questo tempo che, come direbbe Giovanni Verga, assistiamo a “un culto della roba” credo che è neccessario chiarire il significato di certe parole che ho letto sui giornali di bocca, per esempio, del Preside della Scuola, sig. Hugo Campodonico e del sig. Sandro Nattero. Loro si riferiscono a quelli che vogliono che la comunità di Valparaiso non rimanga senza una Scuola Italiana come Romantici, non so con quale intenzione utilizzano il termino, forse, credono che romantici sono quelli che sospirano o che regalano un rosa alla sua innamorata o, nel caso attuale, quelli che non vogliono vedere distrutto un edificio in nome del progresso.
Invece, la parola Romantico serve per definire un movimento artistico che si è sviluppato in tutta Europa nell’Ottocento, del quale, in Italia, i massimi esponenti siamo stati il pittore Francesco Hayez ed io. Essere romantico non vuole dire che si è ancorato al passato, vuol dire che quando si ha un’idea o un principio giusto da difendere si lotta per questi fino alla morte. Giusseppe Mazzini ed io siamo stati i maggiori rappresentanti delle due correnti politiche del romanticismo italiano e insieme abbiamo lottato fino ad ottenere la libertà e l’unità dell’Italia che questi signori e i signorotti della Sidi dicono amare e difendere, ma che finalmente soltanto si preoccupano della “roba” e hanno provocato la maggior divisione della comunità italiana della regione di Valparaiso nella sua storia.
Ho saputo che martedì all’Aula Magna (una volta chiamata Giusseppe Verdi, altro icono del Risorgimento) si ha fatto una bellissima rappresentazione della mia opera I promessi sposi, sono contento perché così finalmente i signori della Sidi hanno saputo chi sono io e cos’è la cultura italiana. Oggi, hanno sentito parlare di che cosa significa il Romanticismo, forse, qualche giorno potranno comprendere cosa significa la parola unità, perché alla Scuola o non si spiega o non hanno la capacità di cogliere il suo vero senso.

Viva Valparaiso! Viva l’Italia!

Milano-Valparaiso, 2 giugno 2006.


Per i numerosi soci della Sidi che non capiscono la lingua italiana consegno una traduzione del mio discorso:

Hoy es 2 de junio y como se celebra el día de la Unidad de Italia he querido dirigirme a los chilenos-italianos que forman la comunidad de la Scuola Italiana de Valparaíso, Arturo Dell’Oro. En estos tiempos que, como diría Giovanni Verga, asistimos a un culto de la riqueza, creo que es necesario aclarar el significado de ciertas palabras que he leído en los periódicos de boca de, por ejemplo, el director de la Scuola Italiana, sr. Hugo Campodonico o del señor Sandro Nattero. Ellos se refieren a aquellos que desean que la comunidad de Valparaíso no se quede sin una Scuola Italiana como de Románticos, no sé con que intenciones utilizan el término, quizás creen que románticos son aquellos que suspiran o que le regalan una rosa a su amada o, que, en el caso actual, no quieren ver destruido un edificio en nombre del progreso.
Por el contrario, la palabra Romántico sirve para definir un movimiento artístico que se desarrolló durante el Ochocientos, del cual, en Italia, los máximos exponentes fuimos el pintor Francesco Hayez y yo. Ser romántico no quiere decir estar anclado al pasado, quiere decir que cuando existe una idea o un principio justo que defender se lucha por ellos hasta la muerte. Guisseppe Mazzini y quien les habla fuimos los mayores representantes de las dos corrientes políticas del romanticismo italiano y juntos luchamos hasta obtener la libertad y la unidad de Italia que estos señores y señoritos de la Sidi dicen amar y defender pero que finalmente sólo se preocupan del “botín” y han provocado la mayor división de la comunidad italiana de la región de Valparaíso en su historia.
He sabido que el martes en el Aula Magna (alguna vez llamada Giusseppe Verdi, otro ícono del Risorgimento) se efectuó una bellísima representación de mi obra I Promessi sposi, estoy contento porque así finalmente los señores de la Sidi saben quien soy y de que cosa se trata la cultura italiana. Hoy han sentido hablar de que significa el Romanticismo, quizás, algún día podrán comprender que significa la palabra unidad, porque, o en la Scuola no se explica, o no tienen la capacidad de aprehender su verdadero sentido.
Viva Valparaíso! Viva Italia!

Milán-Valparaíso, 2 de junio de 2006.